Nella prefazione al libro, così scrive Giulio Panzani: “Originale, accattivante, a tutto campo sull’anima, questa sorta di ritrattistica in versi, è incentrata sulla caratterizzazione di figure care, di immagini filtrate dall’amore, dall’amicizia, dalla socialità…”.
Alla raccolta inedita “Venti ritratti a altre poesie” è stata assegnata nel 1995 il primo premio per la accolta inedita al Concorso letterario “Le Stelle” , con cui si è aggiudicata la pubblicazione presso l’Editrice Ibiskos di Empoli.
Hai un volto splendente,
sei bella Eternità,
con questo aspetto di realtà irreale
e con questa sembianza che moltiplica
il tempo in una diaspora immortale.
Sei lontana Eternità,
oltre i colori ambrati
del giardino autunnale,
e sei vicina,
vento che sfiora lieve la collina,
onda che va e si frange
per tornare.
Lo stesso piglio austero
della vetta più alta ti appartiene,
il tuo sguardo si pone dietro un velo,
la tua mano trattiene quella cima.
E sei divina Eternità,
nella volta del cielo che ti allaccia,
e inghiotte nell’immenso questa mappa.
PIANTO D’INFINITO
Nella nebbia i colli si sfanno,
gli alberi annegano in grigio delirio,
obelischi totem trofei
di qualche ignota gloria passata.
Così remoti e invisibili in frantumi
sono gli spazi eterei del cielo
tra braccia tese di rami imploranti,
ombre calate sulla via del fiume.
Così lontane le torri del passato
stanno guardinghe tra voci circospette
alla presenza di mute rovine,
nel cuore spento di foglie disseccate.
E tu non sai
s’è vento fumo o gelo
il torpore dei giorni vissuti,
non sai s’è pietra o mela
il roseo quarzo del sole appassito,
non sai se questo velo
di lacrime sul volto,
sia nebbia
o pianto d’infinito.