Questa è la mappa di Aquilis dove sono indicati i luoghi in cui si svolge la storia.
La mappa è liberamente ispirata a quella del Comune di Quiliano. (Savona)
La parola "stirpe" indica la discendenza, l'origine di un individuo,
l'insieme delle persone che discendono da un capostipite comune, in questo caso il Romano Aquilius.
L'albero genealogico rappresenta la descrizione, in linea discendente, dei nomi degli individui di una
o più famiglie di un ceppo comune, in questo caso quello degli Dragobello De Aquilibus.
(L'araldica è la scienza che studia gli stemmi.)
Aquilius fu il primo possessore, in epoca romana, di un fondo situato nella vallata
del Comune di Quiliano (Savona), nome che abbiamo trasformato in Aquilis.
Qui è ambientata questa storia
tra realtà e fantasia.
Per quanto riguarda la realtà ti lasciamo alla storia del paese, per quanto riguarda la fantasia, inizia a leggere il libro.
Trailer del libro Aquileus e la Stirpe del Drago di Franca Maria Ferraris e Cristina Sosio Video, animazioni e illustrazioni di Cristina Sosio Testi di Franca Maria Ferraris
di Franca Maria Ferraris
In un tempo ormai molto lontano
vivevo presso il Castello del Pomo,
Io Drago Aquilius il Drago della Stirpe
che prese nome Dragobello De Aquilibus.
La mia caverna sorgeva nel bosco,
di là vedevo il melo fatato
ed intanto leggevo e imparavo
dal gran maestro che è il libro del Creato
Così divenni un Drago illuminato,
a me furono dati coraggio e ispirazione
perchè fondassi l'Ordine alato
dei Cavalieri di Dragobello
a cui il ciondolo fu dedicato.
Amai ed amo
il Bene, il Vero e il Bello,
e in quelle epoche oscure del passato
da tutti fui amato,
dagli Elfi, dalle Fate e dalle stelle.
Mi volevano accanto patrizi e Cavalieri,
dame di corte e graziose donzelle,
a me chiedevano aiuto e protezione
gente comune e prodi guerrieri.
Dovunque io portavo la pace
e chi guardavo era preso d'amore,
e chi aiutavo mi stimava per sempre
come l'amico più giusto e fidato.
Se un dì qualcuno mi volesse trovare
sappia che ancora abito in quel bosco:
perciò risalga l'erta del castello
in una notte che sia di luna piena
quando la fantasia prende le briglie,
quando la selva profuma di giunchiglie
e il vento spande l'odore del mosto.
Io sarò là ad attenderlo lieto,
pronto a condurlo con Ottavia e Max
nel tempo passato e nel futuro,
con la rapidità... che impiega un fax.