Aquilius è nato dalla mia matita in una di quelle giornate che ti portano a fantasticare su creature magiche. E, poiché sono sempre stata affascinata da quegli esseri misteriosi che sono i draghi, la mia fantasia ha dato vita a un piccolo drago.
A dare concretezza all’idea che si agitava nella mia mente ha collaborato il mio gatto Leonardo. Infatti, osservandolo, mi sono resa conto che la sua corporatura un po’ tondetta, la sua grande coda, ma soprattutto le movenze aggraziate e morbide, potevano adattarsi al personaggio che volevo realizzare. E così, con l’aiuto di questo eccezionale modello, è nato il draghetto.
Ma che nome dargli?
L’idea mi è venuta leggendo la storia di Quiliano, il paese dove vivo. In epoca romana, nei territori dell’attuale Quiliano, viveva un proprietario terriero di nome Aquilius, da cui ha preso nome il mio paese. Ho pensato che questo sarebbe stato il nome del mio draghetto... che poteva essere nato in quell’epoca e magari proprio nei terreni di questa persona...
Poi la mia matita, riscaldata dalla fantasia, ha dato vita ad altri personaggi che ruotano intorno ad Aquilius: i fratelli Ottavia e Max, i Gatti Sapienti e il cattivo Mago Norum. Non potevano mancare lo stemma del Drago e un ciondolo magico.
A questo punto passo la parola… o, meglio, la penna alla mia cara amica Franca Maria Ferraris.
Ebbene sì, presi molto volentieri la… penna, dopo che Cristina mi ebbe mostrato le immagini di cui ha scritto sopra, dicendomi: - Guardale, e se ti ispirano una favola, scrivila! Io la illustrerò -.
Confesso che non appena ebbi tra le mani quelle bellissime figure, guardandole fui colta da una certa titubanza, ma poi, come le osservai più attentamente, esse cominciarono a parlarmi e sembrava che ognuna volesse raccontare di sé. Fra tutte, la prima a farsi avan ti fu Ottavia che, stringendomi la mano, così si presentò: - Molto lieta! Sono Ottavia, anzi... Ottavia Dragobello De Aquilibus! -
Quindi, con uno sguardo pieno di complicità, mi guidò verso la tastiera del computer e cominciò a dettarmi la storia di “Aquilius e la Stirpe del Drago”.
Mentre giorno dopo giorno questa storia si scriveva quasi da sé, mi si affacciarono alla mente tanti altri personaggi: il Romano Aquilius, il Cavaliere medievale Aquilius, la bella Rosabianca D’Altaselva, e poi l’elfo Asorin con gli altri Elfi, e le fate e le streghe… e poi ancora… Se avete letto il libro, ragazzi, e osservato bene le illustrazioni, avrete potuto conoscere ‘dal vero’ ad uno ad uno tutti i personaggi che spero vi abbiano appassionato alle loro incredibili avventure.
Franca Maria Ferraris e Cristina Sosio
Valbormidese di origine (Dego SV), vive a Savona dove ha insegnato. Si occupa di poesia e di narrativa, partecipa a convegni letterari e a presentazioni di libri. Si dedica alla critica d’arte, scrivendo recensioni di mostre e collaborando a riviste che si interessano di esposizioni a Savona e dintorni. Ha esordito nel 1973 con la raccolta di versi Calycanthus cui hanno fatto seguito Anemos,
1987; Elegia per la madre, 1996, 2a 2000; Venti ritratti e altre poesie, 1996; Di Valbormida il cuore, 1997, 2a 2002; D’amore e di guerra, 1998, 2a 1999, 3a 2002; Le Rose di Hebron, 2000; Amor Sacro, 2001, 2a 2003; Un epistolario d’amore, prosa, 2002; Bambini di neve, 2004; Le parole del mare, 2005; L’altra Didone, 2007; Dedicato al silenzio, 2009; Animali in teatro, 2011. È presente in alcuni volumi di letteratura contemporanea tra i quali Letteratura Italiana
Contemporanea - Profili Letterari, Helicon 2011..
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Vive a Quiliano (SV), dove lavora come bibliotecaria. Da qui nasce la sua passione per i libri e per le magiche illustrazioni dei racconti per bambini. Laureata in pittura all’Accademia Ligustica di Belle Arti, è specializzata in arti visive e discipline dello spettacolo. È direttore artistico del S.A.C.S. - Spazio Arte Contemporanea Sperimentale - del Comune di Quiliano. Ha collaborato all’allestimento di mostre importanti presso musei e spazi espositivi in cui ha realizzato anche laboratori didattici per bambini. Oltre alla pittura e alle incisioni, da diversi anni il suo interesse è rivolto anche alle tecniche della computer grafica. Si dedica, inoltre, alla creazione di video digitali, di illustrazioni per bambini e a piccole pubblicazioni, tra le quali Vie storiche del Quilianese, 2009, di cui ha curato il progetto grafico, e Le storie di Dragoleo, 2010. Ha partecipato a importanti mostre in Italia e all’estero.
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